Mamma, ho fame!

    È strano, ma anche qui capita di sentire questa frase e poiché non si può esagerare con la cioccolata, i dolci sono tutti “senza”: senza mele, senza banane, senza uvetta, senza cannel-la…senza qualcosa insomma! Ora, dato che il prosciutto non si può mangiare tutti i giorni, arriva il mio momento della merenda preferito: il momento in cui recito la frase “volete pane e pomodoro?”.
    Io penso fermamente che al pane e pomodoro bisognerebbe dedicare una strada (in realtà a Bari gli abbiamo dedicato un’intera spiaggia cittadina!), bisognerebbe studiarlo nelle scuole (per fortuna con qualche progetto comunitario si fa anche quello!), bisognerebbe scriverlo sui muri: pane e pomodoro, a caratteri grandi, chiari e leggibili a tutti. Anzi, meglio: pane, pomodoro, olio e sale! Così, per ricordarselo, come si fa con i poeti importanti!
    È un piatto pieno di salute, saporito, gustoso, ma secondo me è anche pieno di memoria e degno di rispetto. Nel pane e pomodoro ci sono mia nonna e mio nonno, che lo hanno sempre mangiato con golosità. Ci sono mia madre e mio padre, che lo preferiscono sotto forma di bruschette, magari con un po’ d’aglio o, se è tempo, anche con la cipolla rossa!
    Quando si mangia pane e pomodoro si sorride, ci si sporca, ma non importa.
    Ricordo tante sere d’estate: una coppa piena di pomodori, le bruschette o magari le frise – fette tostate di un pane speciale pugliese di farina di orzo (ma anche integrale o di frumento), talmente dure da dover essere leggermente imbevute di acqua, da mangiare esclusivamente con pomodoro, sale e olio – e l’atmosfera leggera e ridanciana.
    A me piace molto con il pane di Altamura: una fetta di pane (una?? Ma scherziamo?!) non troppo sottile, il pomodoro regina (quello al filo, che non va affettato ma tagliato in due e spremuto letteralmente sul pane) una presa di sale e, infine, una generosa passata di olio e-xtravergine di oliva. In questo preciso ordine, perché se mettete il sale dopo l’olio non viene bene!
    Dovrebbe proprio essere patrimonio mondiale dell’Unesco, perché è buono, rispetta l’ambiente (è a chilometro zero!) e fa bene!
    Inoltre si può mangiare a tutte le età, sia che si abbiano i denti, sia che che non se ne abbia-no affatto: basta infatti bagnare il pane (un po’ di più o un po’ di meno, a seconda del nume-ro di denti presenti!) e scartare la buccia del pomodoro utilizzandone solo i semi, e il gioco è fatto!
    Venite nonni e bambini, mamme e papà: è pronta la merenda double-face!

    Ivana Salvemini

    Foto di Nicola Colella


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