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“Homo pandemicus”: riflessioni storiche, filosofiche e antropologiche sulla vicenda pandemica
In occasione dell’uscita del libro Homo pandemicus vi proponiamo la presentazione dell’autore Alessandro Bagnato, specialista nell’analisi dei dati numerici e di contesto, per la valutazione dei rischi e l’elaborazione delle condizioni contrattuali ed economiche.
Perché ho scritto questo libro
Questo libro è nato perché altri hanno taciuto. Ci sono stati in questi due anni troppi silenzi, così assordanti da aprire in me interrogativi sempre più profondi sulla narrazione ufficiale riguardo alla pandemia.
Molti medici sostenevano a gran voce che il Covid era curabile e di avere essi stessi curato con successo migliaia di malati. Era una notizia clamorosa, giornali e tv avrebbero dovuto azzuffarsi per confermarla o smentirla e i talk show avrebbero potuto costruirci puntate su puntate. Invece silenzio, nessuno ne parlava.
Poi sono apparsi i vaccini. Eppure sapevo che l’iter di sviluppo di un vaccino richiedeva una decina d’anni perché era necessario monitorare i danni sul lungo periodo. Come era stato risolto questo problema? Silenzio, televisioni e giornali non dicevano nulla.
Ancora, in rete si potevano leggere e ascoltare interviste a decine di scienziati di assoluto livello internazionale che sostenevano tesi parecchio diverse da quanto si ascoltava in tv. C’erano forti perplessità sull’origine naturale del virus, c’erano dubbi sull’efficacia e soprattutto sulla sicurezza dei vaccini. Eppure, anche su questo, un silenzio totale.
Erano silenzi incomprensibili, perché riguardo a temi fondamentali.
Invece c’era tanto rumore, un tifo di stadio, quando si parlava della campagna vaccinale. Un tifo che accomunava giornali di destra, di sinistra di centro, parlamentari di ogni partito, conduttori tv di ogni tendenza. Bizzarro. In una nazione rissosa e particolaristica come l’Italia, improvvisamente ogni dialettica era sparita, tutti sembravano pensarla allo stesso modo. Anche se bastava frequentare la rete per sapere che nel mondo della scienza non c’era questa unanimità, tv e giornali sembravano vivere in un mondo parallelo. Tutti producevano lo stesso rumore, tutti tacevano gli stessi silenzi.
Poi. nel corso dei mesi, quel tifo da stadio era diventato più aggressivo. I medici e gli scienziati che prima venivano ignorati ora erano derisi e osteggiati, chi sceglieva di non vaccinarsi veniva attaccato fino al punto di invocare su di lui i cannoni di Bava Beccaris o l’esclusione tout court dalla società.
Toni esagerati, silenzi incomprensibili, unanimità mai viste prima. Un quadro che non mutava anche se lo scorrere dei fatti puntualmente poi smentiva le dichiarazioni ufficiali, soprattutto quelle sui vaccini. Prima ci veniva detto che erano immunizzanti, poi che non lo erano più ma che almeno proteggevano dalla malattia grave, poi che non proteggevano più dalla malattia grave ma che almeno evitavano il decesso, poi invece che si poteva morire ma un po’ meno.
Si aggiungevano contraddizioni su contraddizioni a un contesto che già in partenza sollevava molti dubbi di per sé.
Per una persona con formazione giuridica quale sono io, ce n’era abbastanza per istruire una seria indagine. Bisognava grattare quella patina di vernice informativa per scoprire cosa nascondeva, alla ricerca dei fatti e delle spiegazioni che non venivano fornite.
Così, per saltare ogni filtro, ho preferito recuperare ricerche scientifiche, dati e informazioni direttamente sui siti e nelle lingue originali. E, poiché mi occupo professionalmente della valutazione dei rischi assicurativi per comprendere quando è conveniente correrli, ho potuto applicare le mie competenze al rapporto rischi-benefici dei sieri Covid, giungendo a conclusioni precise.
Tuttavia, mentre approfondivo i temi scientifici, mi rendevo sempre più conto che la vicenda sanitaria non era che una parte del quadro complessivo che si andava delineando e che la prima non si poteva comprendere senza avere piena contezza di un contesto molto più ampio.
Ecco Homo Pandemicus. Il libro è rivolto a chi è disposto a compiere un percorso. È un percorso impegnativo perché non intende evitare nessun passaggio, nemmeno quelli più ardui. Lo fa sulla base di dati e riferimenti concreti, senza cedere a fantasie ma senza nemmeno chiudere gli occhi davanti a fatti scomodi.
Si parte dalla ricostruzione della vicenda sanitaria, di cui vengono messi in evidenza i punti chiave, soprattutto quelli di cui l’informazione generalista ha parlato poco e nulla. Successivamente si mostra l’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sulla qualità della nostra democrazia. Infine si getta luce sulla trama più profonda che sostiene entrambi i fenomeni. Si svela un intreccio che suggerisce interrogativi di ampia portata, tali da richiedere un dibattito culturale e politico approfondito. Un dibattito quanto mai necessario e urgente.
Ne va del futuro stesso dell’uomo.