News
Il vento, il nuovo albo di Alessandro Riccioni illustrato da Simone Rea
L’illustratore di questo albo illustrato, Simone Rea, ha ricevuto due giorni fa, in anteprima, l’opera finita… E con l’estro di chi “dipinge e colora” i fatti della vita, racconta: “Ieri pomeriggio è arrivato un vento fortissimo qui dalle mie parti. Il postino, aprendo il portellone del suo furgone, per poco non volò via; lui, i pacchi, le lettere e anche il suo furgone.
Il vento era così arrabbiato che…”
E noi ci siamo divertiti tanto… E QUI potete vedere Simone Rea in persona che sfoglia per la prima volta la sua nuova opera 🙂
Ma, naturalmente, non dobbiamo dimenticare l’uomo (con il cappello?) che ha scritto questa storia: il carissimo Alessandro Riccioni. Alessandro è stato da poco ospite della libreria Castello di Carta a Vignola in occasione del Festival della lettura per ragazzi PASSA LA PAROLA… Proprio non credevamo possibile che il nostro (e suo) albo illustrato potesse arrivare in tempo…
Non di meno, lo stampatore, proprio all’ultimo, ha lanciato qualche copia fresca di stampa su una nuvola in cielo! E anche da Torino, senza remore, ci siamo messi a soffiare e soffiare e soffiare, e… miracolo! Abbiamo ricevuto una foto di Alessadro con in mano “il vento”.
Eccoci dunque, orgogliosi di presentare per la collana “Il Leone verde PICCOLI” l’albo illustrato “Il vento”
Già QUI una bellissima rcensione del blog Teste Fiorite
Una mattina d’inverno si alzò il vento.
Si alzò di cattivo umore.
Salì allora sulla collina, trattenne il fiato più che poté
e piombò urlando come un pazzo sulla città.
La città e i suoi abitanti non sanno proprio cosa fare…
Ma un modo per calmare il vento c’è.
Avete qualche idea?
Una storia bizzarra e ventosa, che scompiglia persone e pensieri e forse tutto può ritornare come prima… o quasi!
Vento birbante “La gente, colta alla sprovvista da quella furia, cercava in tutti i modi di ripararsi: chi si teneva stretto il cappotto con le mani aperte sul petto, chi abbassava la testa per poter camminare senza polvere negli occhi, chi cercava scampo nei negozi e nei caffè”
Vento ventoso “Il vento continuò la sua folle corsa, cantando a squarciagola, pizzicando i vetri delle finestre chiuse, tamburellando melodie di bronzo sulle grondaie delle case”
Vento curioso “il vento soffiò la sua sorpresa sul berretto e da sotto, con gli occhi sbarrati dalla paura, sbucò un piccolo granchio”
Vento scherzetto “Un bambino a bocca spalancata restò a guardare il suo bel berretto rosso e verde che saliva sempre più in alto, svolazzava sulle poche macchie d’azzurro rimaste nel cielo e poi spariva tra le nuvole”